-02-
Soggetto: Andrea Tamburi
Registrazione su nastri
Questo materiale è stato rinvenuto nell'appartamento di Andrea Tamburi, venticinque anni. Testimone diretto e protagonista d'esperienza inerente al caso "Dark Structure".
L'abitazione è stata trovata trascurata e colma di materiale cartaceo e non, di tipo esoterico. Il soggetto sembra essere stato particolarmente interessato al caso, tanto da isolarsi dal resto della sua vita. Tutt'ora è irreperibile. I nastri sono stati trovati, con l'apposito registratore, al centro del soggiorno. Dove sorgono disegni a sfondo occultistico. In pieno possesso delle mie autorità, ho avuto modo di analizzare questi dati per diverso tempo: per ora, questo risulta essere la testimonianza meglio documentata. Approfondirò. |
-PRIMO NASTRO
Prova... prova...
CLICK.
Prova... un, due, tre. Si sente?
CLICK.
Funziona? Si, sta registrando.
Eh... da dove inizio...?
Va bhè... Salve. Mi chiamo Andrea Tamburi. Ho venticinque anni, sono fidanzato e per ora vivo da solo... Dio... che vergogna.
CLICK.
Uff...
Ho deciso di fare questa registrazione per testimoniare l'esistenza di alcune... cose. Fra qualche ora avrò modo di approfondire meglio. Approfitto di questi momenti per raccontare l'accaduto di cui sono stato protagonista.
Tutto quello che ora dirò potrà sembrare assurdo e pazzesco ma giuro che è tutto vero. Inizialmente pensavo di essere diventato improvvisamente matto, che la vita a Quattorda fosse diventata troppo pressante, che stavo avendo un esaurimento nervoso. Poi ho conosciuto quell'uomo, Matteo Lanterna, che mi ha detto che stava indagando sulla faccenda e che sarei dovuto rimanere calmo... e che soprattutto non avrei mai più dovuto interessarmi della cosa, altrimenti non sarei stato al sicuro.
CLICK.
Prova... prova...
CLICK.
Prova... un, due, tre. Si sente?
CLICK.
Funziona? Si, sta registrando.
Eh... da dove inizio...?
Va bhè... Salve. Mi chiamo Andrea Tamburi. Ho venticinque anni, sono fidanzato e per ora vivo da solo... Dio... che vergogna.
CLICK.
Uff...
Ho deciso di fare questa registrazione per testimoniare l'esistenza di alcune... cose. Fra qualche ora avrò modo di approfondire meglio. Approfitto di questi momenti per raccontare l'accaduto di cui sono stato protagonista.
Tutto quello che ora dirò potrà sembrare assurdo e pazzesco ma giuro che è tutto vero. Inizialmente pensavo di essere diventato improvvisamente matto, che la vita a Quattorda fosse diventata troppo pressante, che stavo avendo un esaurimento nervoso. Poi ho conosciuto quell'uomo, Matteo Lanterna, che mi ha detto che stava indagando sulla faccenda e che sarei dovuto rimanere calmo... e che soprattutto non avrei mai più dovuto interessarmi della cosa, altrimenti non sarei stato al sicuro.
CLICK.
-SECONDO NASTRO
Lavoro da diverso tempo presso una piccola azienda addetta ad imprese agricole, la Agricola Nuova, all'interno di un piccolo team di disboscamento.
Tutto è iniziato dal mio collega Thomas Boschi, un ragazzo all'incirca della mia età, conosciuto da quasi tutti gli operai per la sua passione rivolta all'attrezzo che, banalmente, utilizziamo di più: la motosega. Thomas è ben noto a Quattorda, insieme a suo fratello maggiore come i fratelli del bosco. Il perché non mi ha mai suscitato interesse, so solo che andava a collegarsi ad un fatto accaduto ad un loro famigliare, niente di più... rimangono comunque conosciuti in paese.
Thomas è sempre stato un personaggio degno di nota nonché un ottimo collega. Non mancava mai nell'aiutare se c'era bisogno, in più vantava di una forza fuori dal comune, fattore di gran lunga utile nelle nostre mansioni.
Correva un periodo particolare per quel ragazzo: la grinta che possedeva cominciava a mancargli di giorno in giorno, capitava spesso che faceva ritardo a lavoro ed era sempre più depresso, si vedeva. Pian piano smise addirittura di parlare con gli altri e cominciò a lavorare giusto per consumare quelle ore.
Stava diventando uno straccio e nessuno sapeva il motivo.
CLICK.
Lavoro da diverso tempo presso una piccola azienda addetta ad imprese agricole, la Agricola Nuova, all'interno di un piccolo team di disboscamento.
Tutto è iniziato dal mio collega Thomas Boschi, un ragazzo all'incirca della mia età, conosciuto da quasi tutti gli operai per la sua passione rivolta all'attrezzo che, banalmente, utilizziamo di più: la motosega. Thomas è ben noto a Quattorda, insieme a suo fratello maggiore come i fratelli del bosco. Il perché non mi ha mai suscitato interesse, so solo che andava a collegarsi ad un fatto accaduto ad un loro famigliare, niente di più... rimangono comunque conosciuti in paese.
Thomas è sempre stato un personaggio degno di nota nonché un ottimo collega. Non mancava mai nell'aiutare se c'era bisogno, in più vantava di una forza fuori dal comune, fattore di gran lunga utile nelle nostre mansioni.
Correva un periodo particolare per quel ragazzo: la grinta che possedeva cominciava a mancargli di giorno in giorno, capitava spesso che faceva ritardo a lavoro ed era sempre più depresso, si vedeva. Pian piano smise addirittura di parlare con gli altri e cominciò a lavorare giusto per consumare quelle ore.
Stava diventando uno straccio e nessuno sapeva il motivo.
CLICK.
-TERZO NASTRO
Girava voce che riguardava una ragazza, quindi tutti iniziammo a pensare che si trattasse di amore.
Fino a quel giorno...
Thomas passava periodicamente parte del suo tempo nel capanno di servizio: una sorta di camper della ditta che portiamo con noi ogni volta, una stanza degli attrezzi. Capitava che a qualcuno di noi si inceppasse o si guastasse il proprio attrezzo e lui se ne occupava personalmente. Amava così tanto quell'oggetto da diventarne persino un ingegnere... un po' come per qualcuno con le auto. Il che diventava comodo, in quanto si risparmiavano molti soldi per la ditta.
Quel giorno fui esausto e decisi di prendermi cinque minuti per conto mio. Lavoriamo tutti sodo e il nostro capo settore lo riconosce.
Passai casualmente proprio nei pressi del camper e già da quando mancarono pochi metri iniziai a sentire dei strani rumori. Come motori o macchinari accesi.
Avvicinandomi mi accorsi anche di un strano calore che fuori usciva dal veicolo, e uno strano puzzo.
Iniziai a spaventarmi molto.
E mi affacciai dal bordo dell'entrata...
CLICK.
Girava voce che riguardava una ragazza, quindi tutti iniziammo a pensare che si trattasse di amore.
Fino a quel giorno...
Thomas passava periodicamente parte del suo tempo nel capanno di servizio: una sorta di camper della ditta che portiamo con noi ogni volta, una stanza degli attrezzi. Capitava che a qualcuno di noi si inceppasse o si guastasse il proprio attrezzo e lui se ne occupava personalmente. Amava così tanto quell'oggetto da diventarne persino un ingegnere... un po' come per qualcuno con le auto. Il che diventava comodo, in quanto si risparmiavano molti soldi per la ditta.
Quel giorno fui esausto e decisi di prendermi cinque minuti per conto mio. Lavoriamo tutti sodo e il nostro capo settore lo riconosce.
Passai casualmente proprio nei pressi del camper e già da quando mancarono pochi metri iniziai a sentire dei strani rumori. Come motori o macchinari accesi.
Avvicinandomi mi accorsi anche di un strano calore che fuori usciva dal veicolo, e uno strano puzzo.
Iniziai a spaventarmi molto.
E mi affacciai dal bordo dell'entrata...
CLICK.
-QUARTO NASTRO
Il magazzino era colmo di uno strano fumo rossastro che avvolgeva ogni angolo. Una coltre colorata che avvolgeva
ogni angolo.
Thomas era rivolto a terra privo di sensi... Dio... ... pensai ad un incendio o qualcosa del genere.
Mi sono gettato subito su Tommy cominciando a trascinarlo via. Eh... qui ha dell'incredibile... ... La strana nebbia colorata ha cominciato a farsi ancora più fitta.
I rumori aumentarono di volume ed intensità. E l'uscita... sembrava lontana decine di metri. Come se il camper si fosse allungato!
Non finiva più.
Ricordo anche di essermi appoggiato ad una parete con la spalla, stavo andando così in panico che persi l'equilibrio. E... La parete era cambiata. Era cambiata! Mi sono appoggiato su una cazzo di lastra di ferro sporca di... sangue?! Boh! Urlavo come un pazzo, ma nessuno sembrava sentirmi. Ho iniziato a piangere.
Ero terrorizzato.
Tutt'ora mi chiedo cosa fosse successo... o dove cazzo fossi finito.
CLICK.
Il magazzino era colmo di uno strano fumo rossastro che avvolgeva ogni angolo. Una coltre colorata che avvolgeva
ogni angolo.
Thomas era rivolto a terra privo di sensi... Dio... ... pensai ad un incendio o qualcosa del genere.
Mi sono gettato subito su Tommy cominciando a trascinarlo via. Eh... qui ha dell'incredibile... ... La strana nebbia colorata ha cominciato a farsi ancora più fitta.
I rumori aumentarono di volume ed intensità. E l'uscita... sembrava lontana decine di metri. Come se il camper si fosse allungato!
Non finiva più.
Ricordo anche di essermi appoggiato ad una parete con la spalla, stavo andando così in panico che persi l'equilibrio. E... La parete era cambiata. Era cambiata! Mi sono appoggiato su una cazzo di lastra di ferro sporca di... sangue?! Boh! Urlavo come un pazzo, ma nessuno sembrava sentirmi. Ho iniziato a piangere.
Ero terrorizzato.
Tutt'ora mi chiedo cosa fosse successo... o dove cazzo fossi finito.
CLICK.
-QUINTO NASTRO
E' stato li che l'ho visto.
Quando ci penso tremo ancora.
I medici, o comunque... gli specialisti, tutti dicono che potrebbe essere stato causato da un lungo periodo di stress. O comunque una qualche forma di repressione che non sono riuscito a sfogare. Della serie che il mio cervello lo sa, io no... cose del genere. Dicono che sono crisi passeggere e che le allucinazioni fanno parte del complesso.
Thomas era ancora inerme, pochi centimetri dietro di me.
Mi sono voltato un attimo giusto per dargli un'occhiata, quando un'ombra ci ha coperto entrambi.
Davanti a me sbucò una sagoma umanoide alta come un giocatore di basket.
I suoi lineamenti, e com'era fatto, lo capì a stento in quanto celato dal fumo: le sue gambe sembravano avere una gonna o comunque un grosso telo che le copriva... le testa era quadrata.
Si, quadrata. O comunque coperta da una specie di casco a forma di cubo.
Sosteneva qualcosa nella mano sinistra. Come un'arma.
Ero pietrificato. Caddi in ginocchio dal terrore, piangevo e tremavo come un foglia.
Smisi anche di urlare aiuto... ho avuto solo la forza di chiudermi in me stesso e di rimanere a fissarlo.
La figura restò per un po' immobile, poi sollevò la mano destra e puntò il dito verso Thomas.
I suoi movimenti spostarono parte del fumo, rivelandomi parte della strana gabbia che portava sulla testa: sembrava tutta in ferro e forata solo davanti.
I fori erano fatti strategicamente formando una sorta di volto.
Poi il buio.
CLICK.
E' stato li che l'ho visto.
Quando ci penso tremo ancora.
I medici, o comunque... gli specialisti, tutti dicono che potrebbe essere stato causato da un lungo periodo di stress. O comunque una qualche forma di repressione che non sono riuscito a sfogare. Della serie che il mio cervello lo sa, io no... cose del genere. Dicono che sono crisi passeggere e che le allucinazioni fanno parte del complesso.
Thomas era ancora inerme, pochi centimetri dietro di me.
Mi sono voltato un attimo giusto per dargli un'occhiata, quando un'ombra ci ha coperto entrambi.
Davanti a me sbucò una sagoma umanoide alta come un giocatore di basket.
I suoi lineamenti, e com'era fatto, lo capì a stento in quanto celato dal fumo: le sue gambe sembravano avere una gonna o comunque un grosso telo che le copriva... le testa era quadrata.
Si, quadrata. O comunque coperta da una specie di casco a forma di cubo.
Sosteneva qualcosa nella mano sinistra. Come un'arma.
Ero pietrificato. Caddi in ginocchio dal terrore, piangevo e tremavo come un foglia.
Smisi anche di urlare aiuto... ho avuto solo la forza di chiudermi in me stesso e di rimanere a fissarlo.
La figura restò per un po' immobile, poi sollevò la mano destra e puntò il dito verso Thomas.
I suoi movimenti spostarono parte del fumo, rivelandomi parte della strana gabbia che portava sulla testa: sembrava tutta in ferro e forata solo davanti.
I fori erano fatti strategicamente formando una sorta di volto.
Poi il buio.
CLICK.
-SESTO NASTRO
Quando ripresi i sensi mi ritrovai disteso all'interno del camper. Con Thomas che cercava di svegliarmi.
In una circostanza totalmente ribaltata al contrario.
Ero completato fradicio e la mia faccia era coperta di lacrime.
Ogni nervo del mio corpo era teso e faticavo nel controllarmi.
Mi diedero qualche giorno per riprendermi. Non raccontai a nessuno dell'accaduto.
Tutti a Quattorda sono a conoscenza delle strane leggende metropolitane che abitano le nostre strade. Io sono sempre stato stupidamente scettico, le ho sempre viste come ottimo materiale da inserire in un racconto o in un film.
I problemi non finirono: una notte venne a farmi visita un strano individuo con un giaccone ed un cappello. Ha iniziato a farmi domande su strani avvistamenti, eventi anomali. Non mi disse mi chi fosse. E il suo volto era sempre celato nell'ombra, non ebbi l'occaione per distingurne gli aspetti.
Roba da matti. Pazzesco. E' tutto pazzesco!
Poco tempo dopo è stata dichiarata la scomparsa di Thomas.
Chi se ne occupò disse che era un periodo che aveva a che fare con una ragazza, una che non conosceva nessuno e nessuno aveva mai visto. Scoprii anche che si stava documentando su fatti paranormali o esoterici.
Santo Cielo... in che guaio mi sono cacciato? Che sta succedendo?!
Oggi ho racimolato abbastanza per l'esperimento.
Proverò domani sera.
In qualche modo devo uscirne. Non ce la faccio più.
Sono stanco.
CLICK.
Quando ripresi i sensi mi ritrovai disteso all'interno del camper. Con Thomas che cercava di svegliarmi.
In una circostanza totalmente ribaltata al contrario.
Ero completato fradicio e la mia faccia era coperta di lacrime.
Ogni nervo del mio corpo era teso e faticavo nel controllarmi.
Mi diedero qualche giorno per riprendermi. Non raccontai a nessuno dell'accaduto.
Tutti a Quattorda sono a conoscenza delle strane leggende metropolitane che abitano le nostre strade. Io sono sempre stato stupidamente scettico, le ho sempre viste come ottimo materiale da inserire in un racconto o in un film.
I problemi non finirono: una notte venne a farmi visita un strano individuo con un giaccone ed un cappello. Ha iniziato a farmi domande su strani avvistamenti, eventi anomali. Non mi disse mi chi fosse. E il suo volto era sempre celato nell'ombra, non ebbi l'occaione per distingurne gli aspetti.
Roba da matti. Pazzesco. E' tutto pazzesco!
Poco tempo dopo è stata dichiarata la scomparsa di Thomas.
Chi se ne occupò disse che era un periodo che aveva a che fare con una ragazza, una che non conosceva nessuno e nessuno aveva mai visto. Scoprii anche che si stava documentando su fatti paranormali o esoterici.
Santo Cielo... in che guaio mi sono cacciato? Che sta succedendo?!
Oggi ho racimolato abbastanza per l'esperimento.
Proverò domani sera.
In qualche modo devo uscirne. Non ce la faccio più.
Sono stanco.
CLICK.
-SETTIMO NASTRO
Oggi ho conosciuto un uomo. Il suo nome è Matteo Lanterna. Ha detto di essere un investigatore privato e che sta indagando sulle scomparse avvenute a Quattorda recentemente, inclusa quella di Thomas.
Era conoscenza delle mie ricerche, sapeva che mi stavo documentando sul caso Dark Structure. Mi ha strettamente consigliato di lasciar perdere, di ritirarmi prima che lei cominci ad accorgersi di me.
Ormai ci sono dentro.
La struttura mi vuole.
Ed io sono stanco.
Mi chiamo Andrea Tamburi. Ho venticinque anni. Rendo omaggio a queste registrazioni per dichiarare le mie ultime volontà se mai mi succedesse qualcosa.
In qualche modo, qualcosa, una incubo o un piano non del tutto materiale ha attaccato la città.
E buona parte di noi!
Questa cosa è senziente e sembra agire con giudizio. Cattura chi sceglie, e chiunque la cerchi, e lo fa attraverso degli spazi chiusi. Le autorità più elevate ne sono a conoscenza ma tengono tutto segretamente nascosto!
Le persone vittime di questo fenomeno vengono inghiottite dal luogo maledetto, costrette a fuggire per sempre affinché la conversione non si concluda.
E' ormai tardi per me. Sono stanco di scappare, di nascondermi.
Sono stanco.
Sono stanco... Sta tornando!
Date tutto questo materiale a Matteo Lanterna! Cercate Matteo Lanterna! Non parlate con nessun altro e non documentatevi su nulla!
Non cercatela! Per amor di Dio, statene fuori!
Amore... Mi dispiace. Mi dispiace tanto.
Ti amo.
Ti amo!
Eccola.
Ci siamo!
Fatti avanti, figlia di puttana! Ahhhhhhhh!
CLICK.
Oggi ho conosciuto un uomo. Il suo nome è Matteo Lanterna. Ha detto di essere un investigatore privato e che sta indagando sulle scomparse avvenute a Quattorda recentemente, inclusa quella di Thomas.
Era conoscenza delle mie ricerche, sapeva che mi stavo documentando sul caso Dark Structure. Mi ha strettamente consigliato di lasciar perdere, di ritirarmi prima che lei cominci ad accorgersi di me.
Ormai ci sono dentro.
La struttura mi vuole.
Ed io sono stanco.
Mi chiamo Andrea Tamburi. Ho venticinque anni. Rendo omaggio a queste registrazioni per dichiarare le mie ultime volontà se mai mi succedesse qualcosa.
In qualche modo, qualcosa, una incubo o un piano non del tutto materiale ha attaccato la città.
E buona parte di noi!
Questa cosa è senziente e sembra agire con giudizio. Cattura chi sceglie, e chiunque la cerchi, e lo fa attraverso degli spazi chiusi. Le autorità più elevate ne sono a conoscenza ma tengono tutto segretamente nascosto!
Le persone vittime di questo fenomeno vengono inghiottite dal luogo maledetto, costrette a fuggire per sempre affinché la conversione non si concluda.
E' ormai tardi per me. Sono stanco di scappare, di nascondermi.
Sono stanco.
Sono stanco... Sta tornando!
Date tutto questo materiale a Matteo Lanterna! Cercate Matteo Lanterna! Non parlate con nessun altro e non documentatevi su nulla!
Non cercatela! Per amor di Dio, statene fuori!
Amore... Mi dispiace. Mi dispiace tanto.
Ti amo.
Ti amo!
Eccola.
Ci siamo!
Fatti avanti, figlia di puttana! Ahhhhhhhh!
CLICK.